Sicuramente, prima bisogna progettare e pianificare accuratamente il caso.

Il primo passo è  prendere dei modelli della bocca e montarli in articolatore, un apparecchio che simula il proprio cranio con i relativi movimenti mandibolari.

Si devono prendere fotografie dei denti, del volto e del sorriso, per evidenziare i movimenti delle labbra. Ovviamente le radiografie sono indispensabili.

Con questi rilievi si compie uno studio estetico, con l’analisi delle dimensioni, del colore e delle proporzioni dei denti, oltre che dei livelli gengivali.
Il secondo passo è preparare una ceratura estetica, ossia la simulazione in cera di come verranno i nuovi denti, che viene presentata al paziente.
Il terzo passo viene chiamato il mock-up, ossia si preparano delle faccette in resina o composito uguali a quelle definitive e si inseriscono sui denti, fissate con della semplice vaselina: sia il dentista che il paziente che l’odontotecnico hanno così modo di vedere come sarà il risultato finale.
Ottenuta l’approvazione di tutti, il tecnico preparerà in ceramica le faccette che fisserò con materiali adesivi ai denti in studio. Queste ultime due fasi sono estremamente complesse e complicate: i protocolli sono complessi e vanno seguiti alla lettera per assicurare il miglior risultato possibile. Alla fine, però, il risultato premia la fatica (caso 1). Anche se complesso nella progettazione, i casi vengono conclusi velocemente: una volta programmato come dovranno essere le faccette, i denti vengono preparati per ricevere i restauri e pochi giorni dopo si incollano le faccette (caso 2).