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LE NOVITA' SONO DA SEMPRE PRESENTI NEL MIO STUDIO
Da quasi venti anni la tecnologia cad-cam è presente nel studio Perroni.
Numerosi sono i congressi nazionali e internazionali che enfatizzano come anche i campo odontoiatrico l'evoluzione sia verso l'utilizzo di sistemi cad-cam per la costruzione di manufatti protesici.
Sembra che il sistema a cera persa di Celliniana memoria, per la lavorazione dei metalli, substrato per la costruzione di ponti e corone in ceramica stia andando in soffitta.
Il perfezionamento degli scanner che da touch sono ora a tecnologia ottica laser, con la possibilità di scansione anche in zone sotto squadrate, permette oggi la lettura delle impronte che il dentista prende dei denti limati o dei modelli in gesso realizzati dall'odontotecnico.
Il trasferimento dei dati in software dedicati consente al tecnico di realizzare su computer il progetto delle cappette o strutture che gli serviranno per la realizzazione dei denti in ceramica.
Spessori controllati, ideali per raggiungere il massimo della resistenza, utilizzo di materiali completamente bianchi come zirconia, allumina e altri per raggiungere il massimo dell'estetica, versatilità delle soluzione e interfaccia con altri sistemi (implantari) aprono la strada ad un utilizzo che eliminerà i problemi dei sistemi tradizionali, dovuti alla complessità del controllo delle varie fasi di fusione e cottura.
Nel nostro studio, tranne qualche caso particolare, ci affidiamo ormai da quasi vent'anni anni, prima in modo sporadico, poi inserite nel protocollo, a queste tecnologie che, abbinate a cementazioni adesive all'avanguardia, assicurano un successo prevedibile.
Ne sono testimonianza i controlli positivi a distanza di anni di protesi così costruite.
Anche se la durata di ponti e corone che ho costruite con i metodi classici hanno raggiunto gli oltre 20 anni di efficienza, conto di migliorare, con queste nuove tecniche, queste performance, assicurando ai miei pazienti la miglior durata delle corone e dei ponti inseriti.
Purtroppo è' ancora presto perché ci siano strumenti validi e precisi per il rilievo dell'impronta nel cavo orale senza dover ricorrere alle antipaticissime (per il dentista ma ancor di più per il paziente) classiche impronte: i sistemi a lettura ottica tramite telecamere si mostrano ancora non affidabili, nonostante i produttori ne spingano l'acquisto.
DA TOKYO UNA NUOVA CURA PER CARIE E PARODONTITI
Una nuova cura presentata da un'universita' giapponese potrebbe combattere definitivamente carie e parodontiti, perche' e' capace di distruggere in pochi minuti il 99,99% dei batteri all'origine delle patologie. Il metodo e' stato sviluppato all'Universita' di Tohoku dal ricercatore Taro Kanno e dovrebbe essere disponibile nei prossimi anni (almeno cinque, ossia il tempo perché terminino agli studi clinici). Per ora la tecnica, che impiega un laser a onde lunghe che colpisce acqua ossigenata formando un particolare tipo di ossigeno attivo, e' stata testata solo su una soluzione dei quattro tipi di batteri presenti nella cavita' orale e, secondo i ricercatori che dovrebbero iniziare i test sull'uomo l'anno prossimo, non dovrebbero esserci effetti collaterali. Fonte
LA FDA AVVERTE SUI POSSIBILI DANNI DA PARACETAMOLO
La Food and Drug Administration (FDA) ha emesso il 13 gennaio scorso un comunicato sui possibili danni epatici generati da dosi troppo alte di paracetamolo, farmaco da noi conosciuto comunemente come Tachipirina, Efferalgan, ecc., chiedendo una limitazione del medicinale a 325 mg per compressa.
"In Italia - afferma Primo Mastrantoni dell'Aduc, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori - esistono confezioni da 125 a 1000 mg di paracetamolo e il farmaco non e' soggetto a prescrizione medica, il che può indurre il paziente a considerarlo 'innocuo' nonostante le indicazioni contenute nei foglietti illustrativi sui possibili danni epatici, renali, del sangue nonche' delle reazioni allergiche che puo' scatenare. Il paracetamolo e' un antifebbrile, antinfiammatorio e analgesico. La diffusione dei farmaci da banco, per i quali non e' necessaria la prescrizione medica, può indurre a sottovalutare gli effetti collaterali che qualsiasi farmaco può produrre. Per questo abbiamo sollecitato il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, affinché valuti le indicazioni e le proposte emerse dal rapporto della FDA".
Il Ministro ha poi reso noto che la problematica è stata inserita per la valutazione nell'ordine del giorno della prossima riunione della Commissione Tecnico Scientifica dell'Agenzia Italiana del Farmaco programmata per i giorni 2 e 3 febbraio. Fonte
UN PICCOLO CONSIGLIO PER NON INQUINARE
La nostra lavastoviglie ha bisogno di cure? Possiamo seguire i consigli della pubblicità comprando diversi "cura lavatrici" offerti dal commercio. Certo, ma quanti additivi, quanta "chimica"!
Ma non c'è proprio nulla di naturale, economico, efficace e (soprattutto!!) ecologico??
Proviamo a fare un lavaggio a vuoto con 2 o 3 litri di aceto, anche di quello più "scadente": il suo potere sgrassante riuscirà a toglier via tutti i residui di grasso, cibo, calcare e detersivo che giocano a nascondino negli anfratti più nascosti. L'effetto è quello dei detergenti chimici.
Riprendiamo così davvero il piacere usare la lavastoviglie come se fosse nuova.
Con la coscienza pulita di non aver contribuito all'inquinamento due volte: quando i prodotti chimici sono prodotti e quando li scarichiamo nella rete idrica.
IN ARRIVO UN DISPOSITIVO CHE NEUTRALIZZA IL RUMORE DEL TRAPANO DEL DENTISTA
Gli studiosi del King's College di Londra, della Brunel University e della London South Bank University stanno studiando il sistema per annullare il fastidioso e acuto rumore tipico del trapano utilizzato per le cure odontoiatriche.
Grazie a un microfono e a un chip che analizza le onde sonore in entrata, il nuovo dispositivo messo a punto dagli studiosi britannici funziona in modo simile alle cuffie in grado di eliminare i rumori, ma e' stato progettato per trattare in particolare le frequenze emesse dal trapano dentistico.
I pazienti potranno usarlo, senza alcun costo aggiuntivo, collegandolo al loro MP3 al posto delle normali cuffie. In questo modo sara' possibile per loro ascoltare la propria musica, bloccando completamente il suono sgradevole del trapano e delle attrezzature di aspirazione, e riuscendo nello stesso tempo ad ascoltare cio' che viene detto dal medico e dagli assistenti.
IL FUMO PROVOCA DANNI DOPO APPENA 15 MINUTI
Il primo tiro di sigaretta comincia a far danni dopo appena 15 minuti. E' il risultato di uno studio pubblicato sulla rivista Chemical Research in Toxicology che per la prima volta indaga sulla velocita' con cui entrano in azione gli idrocarburi aromatici, sostanze cancerogene presenti nelle sigarette. I ricercatori dell'American Chemical Society hanno esaminato, attraverso l'analisi delle urine, 12 volontari: dopo 15-30 minuti dalla prima sigaretta uno di questi agenti tossici, il fenantrene, era gia' presente nell'organismo. Il fenantrene provoca la formazione di una sostanza tossica che circola nel sangue nota come Dna-spazzatura. Approfondisci
I RIMEDI NATURALI POTREBBERO CONTRASTARE I SINTOMI DELL'ALZHEIMER
I rimedi naturali aiuterebbero a combattere i sintomi dell'Alzheimer. Lo sostiene una ricerca condotta recentemente dalla Swinburne University of Technology, in Australia. Esistono, infatti, alcune erbe officinali, in grado di prevenire i sintomi legati alla morbo di Alzheimer, una patologia degenerativa del sistema nervoso del sistema centrale, che può avere anche un lungo decorso e che colpisce prevalentemente gli anziani, spesso vittime dell'ansia e della depressione.
Il team dei ricercatori ha focalizzato l'attenzione su corteccia di pino, balsamo al limone, ginseng americano e brahmi, una pianta acquatica originaria dell'India. Questi elementi, infatti, hanno dimostrato di avere proprietà anti-infiammatorie e antiossidanti. Gli studiosi hanno condotto due test. Il primo aveva lo scopo di verificare l'efficacia di un estratto di Brahmi, chiamato CDRI08. I risultati del test hanno dimostrato come l'estratto fosse in grado di migliorare la memoria. Il secondo esperimento, invece, durato poco meno di 2 mesi, ha coinvolto un gruppo di persone dai 50 ai 65 anni, a cui è stato somministrato un estratto di corteccia di pino. Anche in questo caso, i risultati del test hanno dimostrato come i soggetti riscontrassero un potenziamento della memoria spaziale e della capacità di riconoscimento degli oggetti, ma anche un abbassamento della pressione sistolica. Attualmente, è in corso di sperimentazione del balsamo al limone, che sarebbe in grado di contrastare l'agitazione. La ricerca, naturalmente, necessita di ulteriori approfondimenti, ma apre una via naturale alla lotta e alla prevenzione dell'Alzheimer, una malattia sempre più diffusa nel nostro paese.
LE TECNICHE DI RILASSAMENTO INCIDONO SULLA MEMORIA E SULLO STRESS
Gli interventi di psicoterapia che comprendono meditazione e il raggiungimento di particolari stati di consapevolezza sono molto diffusi, ma poco è noto sui meccanismi neurali ad essi associati. Gli studiosi del Massachusetts General Hospital hanno cercato di misurare, con la risonanza magnetica, gli effetti della terapia sulla memoria, sulla capacità empatica e sullo stress. Lo studio, pubblicato sulla rivista Psychiatry Research: Neuroimaging, ha arruolato 16 persone alle quali i ricercatori hanno "scattato" foto cerebrali prima e dopo un corso anti-stress presso l'Università del Massachusetts. Dal confronto è emerso che la densità della materia-grigia nell'ippocampo, alla fine del percorso, è aumentata, proprio in quell'area del cervello preposta all'apprendimento e alla memoria.
I partecipanti allo studio hanno eseguito le tecniche in media per 27 minuti ogni giorno. Il protocollo comprendeva esercizi guidati per migliorare la consapevolezza. Oltre all'influenza sull'ippocampo, gli strumenti diagnostici a disposizione dei ricercatori hanno potuto rilevare un miglioramento nella funzione dell'amigdala, nota per svolgere un ruolo cruciale su ansia e stress.
UNA NOTIZIA CHE, DA UOMO, NON FA PIACERE DARE
Ho messo questa notizia per ultima, sperando passi innoservata alle lettrici....
Qualsiasi donna abbia un uomo in famiglia lo sa: basta qualche decimo di febbre perché il sesso forte si metta sotto le coperte in uno stato di abbandono che non è giustificato dalla gravità del malanno.
La chiamano Man Flu, l'influenza declinata al maschile: gli uomini sembrano essere incapaci di affrontare una semplice influenza e si allettano per giorni, mentre la compagna gestisce casa, lavoro e figli e se ha qualche linea di febbre nemmeno lo comunica. A indagare su quanto accade piuttosto frequentemente nelle case di tutto il mondo ci ha pensato una ricerca condotta nella Corea del Sud.
Gli studiosi della Ajou University University School of Medicine hanno arruolato circa 1200 operai, lavoratori in quaranta aziende diverse, e hanno tenuto conto dei vari episodi di influenza stagionale, dei sintomi e del modo in cui gli uomini affrontavano la malattia. Non solo, gli scienziati sudcoreani hanno anche messo in relazione l'incidenza della Man Flu con il grado di stress lavorativo al quale erano sottoposti i volontari.
Conclusione: un lavoratore stressato sarà con molta probabilità un uomo che difficilmente gestirà con equilibrio i giorni di malattia. Nel dettaglio, lo studio ha mostrato che il 74% dei lavoratori stressati e sotto pressione si lamentava molto di più quando era influenzato.
L'idea degli studiosi è che se si vive in modo anomalo e stressante il proprio lavoro, il sistema immunitario ne risente al punto che ci si ammala più frequentemente e soprattutto si affronta la malattia con minore vigore.
Questa teoria sembra confermata anche da un altro dato emerso dallo studio: i soggetti che dichiaravano di non avere il controllo sul proprio lavoro avevano una probabilità di ammalarsi di influenza del 43% superiore; questo rischio aumentava del 40% per quegli uomini che riferivano di non avere un adeguato sostegno sociale.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Occupational Medicine, l'organo ufficiale della Society of Occupational Medicine, presieduto da Olivia Carlton che ha ricordato come numerosi studi condotti in passato abbiano dimostrato l'esistenza di un legame stretto tra lo stress e una debolezza del sistema immunitario.
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